
The Mirror Show EP

“The Mirror Show” recensito da Nonsolo Progrock
Anche se in ritardo altra recensione per il nostro EP “The Mirror Show”, a cura di Massimo Salari blogger della Webzine NonSolo ProgRock.
Sotto il termine Progressive Rock si è scritto oramai di tutto e di più, anche io ne ho approfondito il significato nel mio libro “Rock Progressivo Italiano 1980 – 2013”. Nell’analisi scaturiscono più scenari, fra radicati suoni del passato e ricerca sonora moderna, non sempre semplice da etichettare. Come potremmo chiamare oggi il genere in evoluzione probabilmente Post Prog, quando le influenze sono molteplici e non tutte relegate ad un determinato filone musicale, tuttavia con uno sguardo rivolto al lontano passato.
La musica dei triestini Welcome Coffee si può incastonare nel Progressive Rock, anche se gli ingredienti moderni (Funky/Rock, elettronica) fanno storcere il naso ai fans più integralisti avvinghiati al sound dei tempi che furono. Ma la musica è musica, etichettarla ha soltanto uno scopo in teoria semplificativo, ossia utile per far capire di cosa si tratta soprattutto a chi legge e non sta ascoltando il disco.
I Welcome Coffee si formano nel 2012 proprio per suonare una musica influenzata da differenti sonorità. Nel 2013 realizzano il loro primo lavoro “Box #2“, un EP di 5 tracce. L’attività live negli anni forgia la band, così il debutto ufficiale avviene nel 2015 con “UnEvEn”, album contenente undici brani. Ma è alla fine di quell’anno che la band conosce uno stop per divergenze musicali salvo poi riformarsi nel 2016. Stefano Ferrara (bassista e fondatore della band) e Andrea Parlante (tastiere), decidono di portare avanti il progetto cercando gli elementi mancanti, e dopo qualche mese, finisce finalmente la ricerca per completare la formazione con l’ingresso in band di Davide Angiolini (batteria), Andrea “Armando” Scarcia (voce) e Bill Lee Curtis (chitarre).
Anche “The Mirror Show” è formato da cinque canzoni, ad iniziare dalla title track “The Mirror Show”. Il Funk Rock è molto orecchiabile, grazie anche ad un lavoro del basso importante e presente. Il cantato è in inglese e buona è l’interpretazione vocale. Le tastiere ricoprono un ruolo importante se non fondamentale, mentre le chitarre accompagnano il tutto. Canzone decisamente orecchiabile e potenziale hit, tanto che la band ci gira anche un video ufficiale che potrete vedere su You Tube.
“Doppelgänger” è più Prog nell’intento, anche se atmosfere New Wave si addensano sopra le sonorità. Il brano è un tributo alla serie tv americana “Twin Peaks”, ideata da David Lynch, che ritorna sullo schermo dopo ben 25 anni.
Cambio di rotta con la ballata nostalgica Folk-Country “Come Potevo”, ed il cantato in italiano ha le influenze del cantautore Ligabue. L’armonica a bocca dona un tocco vintage che non guasta. Si passa successivamente all’elettronica in “116” (116 secondi e 116 bpm) canzone scritta in collaborazione con Talking Vibes & Gjorgji Bufli. Sembra di ascoltare completamente un’altra band, e ditemi se questo nell’indole non è Progressive!
L’EP si conclude con “Notte Araba”, canzone già presente su “UnEvEn”, riarrangiata specie nelle parti di chitarra.
In questo momento i Welcome Coffee sono in dirittura d’arrivo con il nuovo album che presto vedrà luce nei scaffali dei dischi, nel frattempo ci lasciano con questo assaggio che non fa altro che ammontare le aspettative e la curiosità attorno all’evento. Musica che tocca differenti corde, ascoltare per credere.
MS

“The Mirror Show” visto da Metaleyes Magazine
Nuova recensione per il nostro EP “The Mirror Show”, a cura di Alberto Centenari per conto della Webzine MetalEyes, buona lettura.
Dietro il monicker Welcome Coffee troviamo cinque musicisti attivi nella scena alternativa di Trieste: la loro storia è fatta di un precedente ep (Box #2) uscito nel 2013, un primo full length (Uneven) licenziato nel 2015, uno scioglimento avvenuto dopo l’uscita dell’album ed un ritorno nel 2016.
The Mirror Show è il nuovo ep di cinque brani inediti con cui la band torna sul mercato cercando di rivedere i propri ed i nostri confini in materia musicale.
Un rock che si nutre di elettronica e rock alternativo, per poi evolversi in qualcosa di più progressivo e scivolare piano verso il rock made in Italy, se poi in tutto questo aggiungete una marea di piccoli ma importantissimi dettagli, allora il sound del gruppo diventa davvero originale, magari ostico se gli ascolti abituali sono appunto confinati ad un solo genere.
Stefano Ferrara al basso, Andrea Parlante alle tastiere, Davide Angiolini batteria, Andrea “Armando” Scarcia al microfono e Bill Lee Curtis alla chitarra, non si lasciano intimidire da barriere e catene: la musica viaggia libera tra funky, metal lampi di musica elettronica dura come l’acciaio forgiato dai Nine Inch Nails, per divertirsi con l’alternative rock dei Primus o dei geniali Faith No More e poi, come d’incanto, prendere una chitarra acustica, l’armonica e lasciare che la bellissima Come Potevo ci ricordi che anche il rock italiano degli anni novanta ha regalato grande musica (Timoria).
Se vi sembra che il sound racchiuso in questo lavoro metta troppa carne al fuoco, niente di più sbagliato, tutto funziona a meraviglia e la band ne esce vincitrice.
Bravi ed originali, gli Welcome Coffee danno vita ad un sound intrigante ed assolutamente fuori dai soliti cliché: la curiosità per una nuova prova sulla lunga distanza è davvero tanta.
I Welcome Coffe continuano per la loro strada, osando ma sempre sui loro personali binari, facendo molta attenzione ai dettagli ma anche al prodotto finale. E noi troviamo questa strada estremamente affascinante.
Leggi l’articolo sul sito di MetalEyes.