Light Years Away: il nuovo album dei Welcome Coffee ci indica la via per sopportare il dolore giorno per giorno

Chissà dove va il tempo? si chiedono i Welcome Coffee in 4th Dimension, la prima traccia del loro secondo album ufficiale. Pubblicato da Overdub Recordings, Light Years Away nasce dalle loro radici prog per approdare in sonorità più rock e orecchiabili dei precedenti lavori. Un rock vigoroso e potente, che oscilla tra l’alternative e l’elettronico in stile Muse, che mantiene una costante credibilità grazie alla possente e dinamica voce del frontman Andrea Armando Scarcia. Tutti gli arrangiamenti sono spinti e ricchi di pathos e concedono un grosso spazio agli assoli di chitarra di Alessandro Cassese.

Sono l’oblio e l’oscurità i temi centrali dei testi, trattati non con toni arrendevoli e pessimistici, ma con una forma di resistenza auto-imposta a metà tra la rassegnazione il coraggio di accettare i periodi più avversi. Colpiscono i versi di Stolen Land, dedicati alla dura ingiustizia subita dai Nativi d’America, che videro sottrarsi la terra dai piedi. Il brano, dove rilevante è la presenza dell’armonica, ripercorre la sofferenza di un popolo superficialmente dimenticata, ponendo l’accento sui dolori personali e collettivi a cui spesso badiamo poco. Non è l’uomo di David Bowie che ha venduto il mondo, ma quello che lo ha pianto: The Man who Cried the World è la traccia che chiude l’album, che invita non arrendersi dinanzi alle difficoltà più aspre che la vita ci pone.

Light Years Away è un album che mantiene fede alla filosofia prog, curando nei minimi dettagli ogni vestito musicale, senza però rinunciare alla sperimentazione e a un gusto più popolare. Ciò che colpisce è il filo di speranza che la band triestina fa intravedere tra insonnie e frustrazioni, evidenziando la potenzialità che ognuno di noi ha per sopportare il dolore giorno per giorno e per pensare positivo.

Beniamino Strani – Rockit

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