Anche Indiemagazine ha ascoltato Uneven
Luca Pipaz della webzine Indiemagazine ha ascoltato e recensito Uneven, trovate l’articolo completo sul link in basso, buona lettura.
Luca Pipaz della webzine Indiemagazine ha ascoltato e recensito Uneven, trovate l’articolo completo sul link in basso, buona lettura.
“La webzine NoRespect.it” recensisce UNEVEN, il nostro primo cd ufficiale. Matteo T. ci parla delle sue impressioni ascoltando Uneven.
La blogger ucraina Olga Burlaka ha ascoltato e recensito Uneven, ecco la traduzione in italiano a cura di I.G.:
Un’altra band per il pubblico in grado di apprezzare il rock alternativo come stile musicale con tutte le sue peculiarità, il suo coraggio per gli esperimenti e la sua variabilità di suono. Ecco a voi i Welcome Coffee, una band emergente di Trieste (Italia). La loro formazione attuale è composta da Alessandro (voce e chitarra), Stefano (basso), Michele (batteria) e Andrea (tastiere).
Formato nel 2012, il gruppo è uscito con il suo primo lavoro, l’EP da 5 tracce Box #2, già nell’aprile del 2013. Dopodiché è stato piuttosto impegnato nel corso del 2013 con il Data zero tour, e nel 2014 con il Maneki Neko Tour, con esibizioni in Italia e Slovenia.
Nel 2014 i Welcome Coffee hanno pubblicato il loro primo album ufficiale dal titolo Uneven. Il CD contiene 11 tracce piuttosto diverse l’una dall’altra che non rendono mai noioso l’ascolto. Allo stesso tempo, ognuna di esse contribuisce a creare un perfetto lavoro d’insieme che rende sicuramente riconoscibile lo stile musicale proprio della band.
La voce del cantante ha qualcosa di decisamente notevole, e questo è sempre importante per la band.
La maggior parte dei testi delle canzoni sono in inglese ma ce ne sono alcune in italiano (Notte Araba, Amore o Paura?), che suonano anch’esse molto interessanti e affascinanti.
Musicalmente l’album è assolutamente fuori dal comune, sorprendente in senso positivo: in ogni singola canzone si possono trovare stili e tecniche estremamente diversi e tonalità particolari, ma a volte tutto ciò si mescola in un’unica traccia (Slapstick).
Sleepwalker, inizialmente pubblicata anche come singolo, si adatta perfettamente a essere una traccia d’apertura dell’album per via della sua melodia orecchiabile, della sua energia intensa, delle sonorità chiaramente rock con ottime chitarre.
Mentre alcune canzoni hanno un ritmo dinamico e stravagante (Slapstick) altre hanno un’atmosfera più morbida (come la meravigliosa Notte Araba e Amore o paura?). Infine, alcune canzoni come I do sembrano avvicinarsi all’hard rock, o piuttosto al prog come Where was God?. Sunglasses si discosta un po’ dagli altri brani per via della sua vena psichedelica fatta di molteplici tonalità elettroniche, così come Maneki Neko in cui tanti diversi elementi sperimentali vengono utilizzati per creare un suono assolutamente unico e moderno.
Dunque, i Welcome Coffee hanno davvero fatto del loro meglio per il primo album. Uneven ha tutte le caratteristiche per mostrare il grande talento e le abilità professionali di questa nuova band “open-minded” che merita di ottenere il proprio posto sulla scena alternative rock.
Olga Burlaka / Lviv Rock Highlights
Utilizza questo link per leggere l’articolo originale .
Il portare tedesco rockinwords.com resencisce Uneven, ecco la traduzione in italiano a cura di Valentina G.:
I Welcome Coffee, da Trieste, in Italia, hanno pubblicato il loro album di debutto nel gennaio 2015, dopo 3 anni di storia della band e un piccolo cambio nella line-up. Lo scorso anno, dopo un tour tra il nord Italia e la Slovenia e alcune date a Napoli, Alessandro, Stefano, Michele e Andrea hanno trascorso il resto del 2014 in studio, perché Uneven potesse finalmente venire alla luce.
I Welcome Coffee uniscono i più diversi generi musicali – dal Rock al Pop dal Progressive Rock al Funk, in un’espressione propria. Ascoltando per la prima volta Uneven in qualche modo ci si aspetta tutto e niente. Quando una band prova a mettere insieme diversi generi può generare qualcosa di grandioso oppure un grande caos.
Pezzo di apertura del disco è il singolo Sleepwalker, già pubblicato prima dell’album, che in pochi secondi fa venir voglia di ballare. Il suono delle chitarre si fonde con un ritmo quasi reggae e l’accompagnamento della voce di Alessandro, in alcuni momenti molto adatta, in altri distorta. Dal bridge in poi il tutto tende quasi eccessivamente al prog- a proposito della sopra citata mescolanza di generi. In ogni caso, in Sleepwalker la resa è già perfetta.
Il lato prog emerge anche in Sunglasses, un brano che si avvicina molto all’elettronica in cui la voce di Alessandro risalta molto bene, marcata ma mai invadente, il che costituisce un grande vantaggio per il cantato, che qualcuno forse potrebbe definire “lagnoso”. I suoni del synth qui si alternano talvolta con un cinguettio di uccelli – sì, avete letto bene – trasmettendo al tempo stesso serietà e allegria. Tuttavia, Sunglasses è nel complesso un pezzo chill-out che potrà far riprender fiato, tuttavia per qualcuno potrebbe risultare troppo faticoso da ascoltare.
Oltre che tra i generi, la musica dei Welcome Coffee spazia anche tra le lingue. Così in Uneven ci si ritrova all’improvviso con un brano dal titolo giapponese Maneki Neko, dal nome del tradizionale gatto della fortuna. E quando si usano più lingue, non può di certo mancare la propria. Amore o Paura? È l’unica vera ballata dell’album, con la quale però, la band forse ha un po’ esagerato. In realtà è una bellissima canzone ma così carica di cliché da canzone pop italiana che sorridere sembra inevitabile. Gli italiani migliorano di molto nel lato rock come dimostrano con My 7th Time: un pezzo alternative rock ben riuscito che ricorda persino grandi del genere come i Muse. Ci piacerebbe ascoltare più pezzi di questo tipo!
Bilancio: I Welcome Coffee non lasciano dietro di sé caos, ma un’impronta. E’ già abbastanza difficile gestire contemporaneamente diversi generi e altrettanto difficile è trovare come band la giusta miscela che renda le canzoni sempre accessibili per chi le ascolta. Sicuramente i Welcome Coffee hanno superato la prova a pieni voti. Possiamo solo sperare che non abbiano già sparato tutte le loro cartucce ma che anche in futuro producano album poliedrici come Uneven.
Molle/Rockinwords
Utilizza questo link per leggere l’articolo originale su “rockinwords.com“.
Uneven recensito da Giovanni Barbo per conto della webzine metallus, trovate alla fine dell’articolo il link all’articolo, buona lettura.
I triestini Welcome Coffee, fondati nel 2011 da Alessandro Pollicardi (voce e chitarra) e Stefano Ferrara (basso) arrivano all’esordio su full length con un rock leggero ma carico di contaminazioni pop, prog e funky che ne fanno un’interessante proposta con un ancor più interessante futuro. Indigesta a chi cerca hard rock o heavy metal, carica di curiosità per chi vorrà accostarcisi senza pregiudizi.
Una scaletta piuttosto frizzante, nella quale spiccano le atmosfere ed i dettagli più della struttura dei singoli pezzi. Il cantato di Pollicardi non sempre è convincente, ma gli Welcome Coffee sopperiscono ampiamente con una gran varietà di idee che lasciano aperte diverse possibilità per il futuro della band. Notevolissima la conclusiva “Where Was God?”, in particolare grazie ad un efficace uso delle tastiere, come pure la
movimentata “My 7th Time”, dove fanno capolino anche atmosfere New Wave. La maggior parte di “Uneven” è cantata in inglese, ma vale la pena soffermarsi sui due pezzi in italiano: in “Notte Araba” si respirano atmosfere arabeggianti ma sono forti pure le reminiscenze del progressive italiano, mentre “Amore O Paura?” è impregnata di malinconia.
Nel complesso, ci troviamo di fronte ad un lavoro forse imperfetto, ma è un male minore trattandosi di un debutto in cui gli Welcome Coffee hanno il coraggio di mettere sul piatto diverse possibili traiettorie di sviluppo.
Potete ascoltare l’album interamente su Spotify oppure le anteprime dei brani su Youtube e Soundcloud. Buon ascolto!
Dopo la bellissima recensione di Box #2, anche il nostro singolo “Sleepwalker” è stato recensito da “Gruppi Emergenti“, il portale che si occupa della musica emergente italiana.
“Sleepwalker” è il singolo dei Welcome Coffee pubblicato lo scorso 10 gennaio 2014, registrato, mixato e masterizzato al Box Recording Studio di Trieste, zona d’origine della band di cui parlaremo oggi. La lineup, dopo più di un avvicendamento, prevede una struttura a quattro con Alessandro Pollicardi (chitarra e voce), Stefano Ferrara (basso), Michele Manfredi (batteria) e Andrea Parlante (tastiere). Prima di analizzare più nello specifico la musica dei Welcome Coffee ed entrare nel singolo “Sleepwalker”, merita una menzione particolare il lavoro di Irene Gabrielli che ha curato la bellissima copertina del singolo.
I Welcome Coffee propongono un rock che ha saputo evolversi da quando la band ha iniziato a muovere i primi passi (nel 2011) fino ad oggi; infatti le sonorità che il quartetto propone sono influenzate da melodie e atmosfere provenienti da mondi sonori altri rispetto al rock tradizionale. “Sleepwalker” è una canzone che si apre con un suggestivo reggae che accompagna un cantato in inglese molto ben calibrato dalla pronuncia impeccabile e dall’intonazione precisa: questi primi particolari denotano una buona tecnica e una coscienza e padronanza dei propri mezzi. Ma “Sleepwalker” contiene in sè più anime e infatti, proseguendo, si trasforma in un pezzo dalle caratteristiche dapprima funky (con un accompagnamento di chitarra particolarmente riuscito).
Poi si assiste ad un’altra virata verso un rock più puro (ma sempre melodico e mai troppo aggressivo). C’è spazio anche per un assaggio di progressive che conferisce al pezzo una tinta ancora più variegata e, per questo, ancora più interessante all’orecchio dell’ascoltatore. Bella la chiusura del pezzo: pulita, chiara e concisa, senza troppi fronzoli.
La band triestina tira fuori dal cilindro un brano ricco di spunti, ricco di cambiamenti, ricco di sonorità, ricco di tecnica e ricco di passione per la musica. Bastano poco più di tre minuti per incuriosire l’ascoltatore ed invogliarlo ad attendere fiducioso l’inizio del 2015 (periodo in cui dovrebbe uscire il nuovo cd dei Welcome Coffee).
Bravissimi.
Avanti così!
Antonio Giovanditti
Utilizza questo link per leggere l’articolo su “Gruppi Emergenti“.
In attesa della stampa fisica dei cd, che terminerà a gennaio, sarà possibile ascoltare la versione digitale di UNEVEN sul sito di Radio Tweet Italia, che in esclusiva ha recensito e messo a disposizione l’intero cd per l’ascolto tramite il nostro canale Soundcloud.
Ecco una recensione di Box #2 a cura di Martina Di Berardino per “Gruppi Emergenti“, il portale che si occupa della musica emergente italiana.
I Welcome Coffee nascono nel 2011 a Trieste dall’idea di Alessandro Pollicardi e Stefano Ferrara (rispettivamente chitarra/voce e basso) e, successivamente, con Matteo Mastropasqua alla batteria e Pierpaolo De Fiego alle tastiere, completando così la formazione primaria e dedicandosi alla scrittura di nuovo materiale.
Da allora la band si è dedicata alla produzione e riarrangiamento dei pezzi, facendo uscire nell’aprile del 2013, il loro primo lavoro: Box #2, un ep contenente 5 tracce. Ed è quello di cui parleremo oggi.
L’ep si apre con My Seventh Time: funky, con tastiere un po’ old school e basso pronompente, andando poi verso un suono più alt-rock di 6 Febbraio, dal testo molto bello e dalla voce femminile che punteggia e abbraccia la voce principale, donando un tocco in più di eleganza. E’ la volta poi di 115, particolarissimo e melodicamente essenziale, composto da tastiere ipnotiche, voci sussurate e synth delicatissimi, ed è forse il pezzo diamante di questo EP.
I Do riporta un po’ più di energia e strumenti nell’ascolto, chiudendo infine con Stringimi La Mano: fresca, orecchiabile, molto più leggera rispetto agli altri pezzi, facendo da ago della bilancia ed equilibrando i vari generi toccati e sperimentati.
Dopo la pubblicazione dell’EP, la band parte per un tour in Nord Italia e Slovenia, DATA ZERO TOUR, e ci sono dei ricambi all’interno della line up: subentra un nuovo tastierista, Andrea Parlante a posto di Pierpaolo ed un nuovo batterista, Michele Manfredi.
Attualmente è in uscita il loro primo album: UNEVEN
Come primo lavoro ufficiale la qualità è molto alta, sia per il pool di generi sapientemente toccato e stilizzato, sia per la bravura tecnica nel suono e nella produzione dell’album. In particolare Intro, è un pezzo semplicemente sperimentale, ma sviluppato alla grande. Consigliatissimi.
Martina Di Berardino
Utilizza questo link per leggere l’articolo su “Gruppi Emergenti“.