Anche Indiemagazine ha ascoltato Uneven
Luca Pipaz della webzine Indiemagazine ha ascoltato e recensito Uneven, trovate l’articolo completo sul link in basso, buona lettura.
Ai Welcome Coffee non piacciono le cose scontate, questo è sicuro. E probabilmente neanche quelle troppo semplici visto che il primo lavoro di Alessandro Pollicardi e Stefano Ferrara, arriva dopo più tre anni di concerti e cambi di formazione, con l’ingresso di Andrea Parlante e Michele Manfredi, e dopo l’uscita dell’EP BOX #2 nel 2013.
Uneven, questo il titolo del nuovo album della band triestina, è qualcosa di musicalmente fuori dal comune.
Potreste essere scettici al fatto che il disco è pieno di influenze e stili diversi, ma la bella sorpresa sta nel fatto che questo mix viene tenuto in equilibrio grazie ad una tecnica curata e flessibile. Nelle undici tracce i Welcome Coffee dimostrano inoltre di avere buone doti compositive. I testi riprendono le tematiche più comuni: angosce contemporanee,introspezione, violenza e amore, lasciando anche spazio a una più leggera e ironica demenzialità.
La opening track Sleepwalker si apre con delle chitarre che ricordano il raggae fuso all’alternative rock e che da un’idea di quello che è il resto del disco una composizione di ritmi e sonorità molto eterogenee che vanno dall’alternativerock di Maneki Neko e M.U.L. al funky di Slapstick, dal progressive rock di Where was god al pop elettronico di Ignorance e Sunglasses, miscelate con molta cura in modo da rendere Uneven un album facile da ascoltare, ma allo stesso tempo “imprevedibile”. Così come imprevedibile è la presenza di Notte araba per il suo sound mediorientale e per il fatto di essere uno dei soli due pezzi in italiano (insieme a Amore o paura?).
Nel complesso dunque rappresenta l’evoluzione artistica della band dopo il primo EP, di fatto molto più aperta a nuove influenze musicali.
Luca Pipaz (Indiemagazine)